sabato 20 giugno 2009

risevegli




Risvegli di un mattino d’Autunno

Confronto a lei ero proprio una frana, sia nella lotta sia in tutte le altre cose.
Ma quando riuscivo ad ignorare la differenza, stavo quasi persino alla pari.
Quando parlavamo d’intelligenza, lei diceva: “Le donne crescono prima, parlano, camminano, imparano e sono meno timidi degli uomini.
Allora io mi difendevo dicendo: “Tu sei più intelligente perché hai tanti libri, poi ci sono tua madre e tua sorella che t’insegnano tutto".
Questo non è vero! Rispondeva agitata.
“Ognuno di noi ha la sua intelligenza basta schioccare le dita per farla partire; c’è chi lo fa e chi no". L’intelligenza non è solo leggere, c’è qualcos’altro che va oltre ogni capitolo della nostra esistenza. Perciò, prova a chiudere gli occhi e pensa qualcosa che non esiste… ma esiste nella tua mente. Per esempio, pensa gli alberi che camminano, o il vento che parla, oppure il fiume invaso dai mostri marini… come il cielo è invaso dagli angeli.
Quando parlavo con lei, mi sentivo una contrattura alla bocca dello stomaco, era come mi mancasse l’aria, la guardavo e sentivo le pulsazioni del cuore aumentare, ed emettere un suono diverso.
Improvvisamente, il suo mondo diveniva affascinante, stavo la con lei e mi sembrava di toccare il sole
Il sole di notte
Che strano…
il sole mi ha baciato a mezzanotte,
quando tutti dormono…
meno il tempo che non ha pause.
E’ un caso questo?
Quando vedo le nuvole sfogliarsi,
l'alba mi accarezza...
separando il sole dalla notte;
e i pimi germogli ivadono la terra.
Ho scritto sulla sabbia parole brevi,
trasformati in mulinelli d’aria,
filtrati dalla luce mi sfuggono;
come le note di un violino...
... mute come il silenzio…
che gestisce l’amore.

Quetitudine
Queto, seduto dove spunta il raggio,
addormentato dal canto delle capinere...
il silenzio chiude cattedrali di mistero.
Dall'uno all'altro senso,
le strade sono vuote...
c'è gente che cammina...
e mai nessuno si volta dietro.
Tempesta
Ho visto sfilare le nubi,
i gabbiani sfogliare le ali,
le rondini in cerchio fuggire dal nido...
come i pensieri...
dai muri cintati di nero.
Ho visto il sole annidarsi sui monti,
le ombre sfilare senza futuro...
senza un domani.
Ho visto le foglie cadere legieri...
su la terra adagiarsi come pensieri,
senza rumore a coprire le orme...
senza disfare il passato.
Come l'onda
Ascolta!
E' sonoro il vociare dell'acqua,
come la vita che scorre...
dal passato è sempre quella,
ma il suono e sempre nuovo...
è rammentar mi duole.
Della prima infanzia,
risveglia un sorriso lontano,
nella forma silenzi remoti.
L'onda, s'incollerisce e si alza,
e s'ode nell'aria il pianto...
delinea orizzonti rossastri...
musiche espresse in un reswpiro...
un'insieme di gesti nell'aria...
un gemito strano che l'onda traduce.
Un lasso di tempo sul fondo...
piange a dirotto, s'affanna e risale...
per poi morire... e forse tornare.
Chi muore e poi torna...
è l'onda del mare; no l'amore...
che strusse il giardino.

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